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Lucentis-Avastin: il Consiglio Stato conferma la condanna delle aziende

Farmaci Redazione DottNet | 16/07/2019 14:19

Roche e Novartis respingono ogni accusa. Le due aziende furono multate per 180 mln per il cartello farmaci

Il Consiglio di Stato ha emesso la sentenza che conferma il provvedimento dell'Autorità italiana garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) emesso nel 2014 relativamente a presunte pratiche anticoncorrenziali effettuate dalle aziende farmaceutiche Roche e Novartis in relazione al caso dei farmaci Avastin e Lucentis. La sentenza è pubblicata sul sito del Consiglio di Stato. Nel febbraio 2014 l'Antitrust multò infatti Roche e Novartis - oltre 90 milioni di euro ad entrambe le case farmaceutiche - per un cartello che aveva condizionato le vendite di due prodotti per la cura della vista, Avastin e Lucentis. I due gruppi furono sanzionati complessivamente per circa 180 milioni di euro per aver indotto l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) a scegliere il farmaco più costoso, cioè il Lucentis.

"Forte delusione per la decisione lacunosa del Consiglio di Stato sul caso Avastin-Lucentis". Lo afferma l'azienda farmaceutica Roche in un comunicato, in merito alla sentenza espressa dal Consiglio di Stato, sottolineando che "rimane la certezza di aver agito nell'interesse dei pazienti". "Roche pur rispettando la decisione del Consiglio di Stato - si legge nella nota - esprime tutto il proprio disaccordo per le conclusioni a cui sono arrivati i magistrati. La sentenza lascia privi di risposta tutti gli argomenti difensivi sollevati da Roche in questi lunghi anni. Non c'è stata alcuna collusione con Novartis riguardo ai due farmaci bevacizumab e ranibizumab". "Tutti i contatti tra Roche e Novartis - conclude l'azienda farmaceutica - sono stati assolutamente leciti, basati su informazioni veritiere di farmacovigilanza".

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Anche  Novartis "prende atto con rammarico della sentenza del Consiglio di Stato che conferma il provvedimento dell'Autorità italiana garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), emesso nel 2014 relativamente a presunte pratiche anticoncorrenziali". Lo afferma la stessa azienda in un comunicato. "Sin dall'inizio Novartis ha respinto con forza queste accuse ed è convinta che il caso antitrust - si rileva nella nota - sia stato guidato da motivi puramente economici, volti a forzare, nel quadro normativo italiano, un cambiamento atto a consentire il rimborso generalizzato di un farmaco in un'indicazione priva di autorizzazione (off label), nonostante la presenza sul mercato di medicinali autorizzati (on label)". "Sebbene la sentenza della Corte sia stata sfavorevole, Novartis conferma la correttezza del proprio operato e rimane convinta che l'utilizzo di un farmaco fuori indicazione in presenza di farmaci appropriati costituisca una minaccia per l'esistente sistema legale, medico e regolatorio, istituito - conclude Novartis - per monitorare l'uso efficace e sicuro dei medicinali nei pazienti".

"Arriva la parola fine ad una vicenda che va avanti dal 2009 e che ha visto Altroconsumo da subito in prima linea: il Consiglio di Stato oggi segna il punto di non ritorno stabilendo che Roche e Novartis hanno fatto concertazione illecita ai danni dei pazienti e del sistema sanitario nazionale. Adesso auspichiamo il via ai ricorsi delle regioni". Lo afferma l'associazione Altroconsumo esprimendo "soddisfazione" in merito alla sentenza del Consiglio di Stato sul caso dei farmaci Avastin e Lucentis. "Roche e Novartis - rileva Altroconsumo in una nota - hanno posto in essere un'intesa anticoncorrenziale per favorire artificiosamente la vendita di Lucentis (Novartis) a danno di Avastin (Roche), farmaci entrambi efficaci nella cura della maculopatia oculare, ma l'uno (Lucentis) enormemente più costoso del secondo (Avastin)". "Ci sono voluti 10 anni e 4 diversi gradi di giudizio - ha dichiarato Ivo Tarantino, Responsabile Relazioni Esterne Altroconsumo - ma alla fine l'impegno indefesso che ci ha visto in campo ha pagato. I pazienti si sono visti negati l'accesso alla cura di una malattia grave come la maculopatia e il servizio sanitario ci ha rimesso decine di milioni di euro per una scellerata concertazione illecita delle due case farmaceutiche".

Nel 2014, ricorda Altroconsumo, "l'Antitrust sanziona le due case farmaceutiche al termine di un procedimento avviato nel 2013 anche a fronte della denuncia della Società dei medici oftalmologi italiani e di altri enti; la multa esemplare (oltre 90 milioni di euro ad entrambe le case farmaceutiche) è il primo dei diversi tasselli per ottenere trasparenza sulla vicenda e l'accertamento delle responsabilità". Le due aziende ricorrono quindi al Tar Lazio che però, nel novembre 2014, respinge i ricorsi. Roche e Novartis coinvolgono allora il Consiglio di Stato che rinvia il caso alla Corte di Giustizia europea. Il 23 gennaio 2018 la Corte di Lussemburgo risponde ai quesiti pregiudiziali presentati dal Consiglio di Stato, sottolinea Altroconsumo, "confermando nella sostanza la bontà dell'operato e delle conclusioni dell'Autorità Antitrust e rimandando al sistema giudiziario italiano l'atto finale del lungo iter di questa vicenda. Atto finale che oggi è finalmente giunto".
 

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